E’ possibile che pochi si siano meravigliati che il primo NFT (Non-Fungible token) della storia legato a un’esperienza unica di cucina, vino e arte sia stato creato con successo la settimana scorsa, con il coinvolgimento di chef e cantine italiane di alto livello, in un grande ristorante di Dubai (link). Dopotutto, la preminenza dell’Italia nell’industria enogastronomica mondiale è indiscutibile e la creazione di Ciao Bella!, il nome dell’NFT che non ha precedenti ne è una conseguenza quasi fisiologica. Sarebbe però un errore considerare questo eccezionale risultato come qualcosa di dovuto o di scontato. Al contrario, si tratta di un rivoluzionario e innovativo segnale di grande vitalità dell’intera industria vinicola italiana che ha comportato scelte meditate e lungimiranti. Le cantine coinvolte (Antinori, Barone Ricasoli, Gianni Gagliardo, Pio Cesare e Tenuta Setteponti) hanno contribuito a spingere un intero settore verso il futuro, facendo al tempo stesso storia.
Gli NFT hanno letteralmente invaso e conquistato il settore delle criptovalute nel 2021. Il crescente interesse per questi asset digitali da collezione ha portato a volumi di scambio record, che sono destinati a crescere ancora di più in futuro. Secondo l’Hiscox Online Art Trade Report, le vendite mondiali di NFT potrebbero raggiungere i 13,5 miliardi di dollari entro la fine del 2021: i vini pregiati, e quelli italiani in particolare, non possono stare fuori da questo travolgente fenomeno culturale ma anche economico. Le cantine italiane coinvolte nella creazione di Ciao Bella! sono le prime al mondo a indicare la strada di come starci dentro.
Il loro mercato è certamente volatile ma gli NFT stanno diventando sempre più comuni: non a caso quattro dei primi dieci NFT più cari sono stati venduti in aste di Christie’s, Sotheby’s e Phillips. Sicuramente, essendocene tanti sul mercato, può essere difficile determinare quali NFT valgano effettivamente gli elevati prezzi che si pagano per averli. Ciao Bella! , il primo della collezione “Crypto Dinewineart”, ha confermato che gli NFT che includono anche il coinvolgimento diretto nella “experience” che li crea valgono di più.
A ragione il settore vinicolo italiano, quello che produce grandi vini, può essere orgoglioso e ottimista per quello che sta facendo per avvicinarsi al mondo crypto, e non solo strettamente a quello delle valute.Ciao Bella! è stato emesso dall Italian Wine Crypto Bank (italianwinecryptobank.io), un’altra iniziativa innovativa divenuta realtà grazie alla visione a lungo termine di oltre 35 prestigiose cantine italiane (https://italianwinecryptobank.io/category/winery/). Si tratta delle prime al mondo che venderanno i loro vini pregiati ai possessori di crypto, che ormai sono oltre 250 milioni in tutto il mondo e alimentano un mercato che vale oltre 3.000 miliardi di dollari, tutti fuori dal sistema bancario tradizionale. L’Italian Wine Crypto Bank ha emesso anche il token IWB, l’unico al mondo garantito da un sottostante di grandi vini italiani, disponibile per investitori e “believer” in IEO (https://latoken.com/ieo/IWB) fino alla terza settimana di dicembre.
Nella foto, da sinistra a destra: Filippo Vanni, export manager per Ricasoli; Gianni Gagliardo; Federica Boffa, Pio Cesare; Anna Paclet, sommelier e wine chief analyst per l’Italian Wine Crypto Bank.
Per ulteriori informazioni su come le cantine possono essere invitate per diventare IWCB Partners, gratuitamente e senza rischi, mettersi in contatto con:
Anna Paclet, Email: [email protected], WhatsApp: +39 3284004123
Davide Casalin, Email: [email protected], WhatsApp: +39 339 718 2741