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NFT E VINI ITALIANI DI PREGIO: I PRIMI “TOKEN NON FUNGIBILI” SARANNO EMESSI DALL’ITALIAN WINE CRYPTO BANK

May 20, 2021

I primi NFT (Token non fungibili) legati al vino di pregio italiano saranno disponibili a breve, lo ha annunciato oggi l’ITALIAN WINE CRYPTO BANK che li emetterà, stabilendo così un primato epocale. Gli NFT sono un fenomeno in rapida crescita nel mondo delle criptovalute e rappresentano una nuova eccitante frontiera per i collezionisti. L’Italian Wine Crypto Bank è la prima e unica Banca del vino italiano costruita su blockchain e criptovalute e la sua formula per gli NFT è molto originale e concreta. Collezionisti, investitori o wine lover potranno acquistare NFT dalla Banca, ognuno dei quali dà diritto alla proprietà di una speciale bottiglia numerata proveniente dalla migliore produzione delle Cantine che aderiscono al progetto. Ogni bottiglia reca la firma dell’enologo o del titolare della cantina che la rende ancora più preziosa e la riproduzione dell’etichetta firmata è conservata in esemplare unico nella blockchain della Banca.

 

 

In pratica non solo il possessore del NFT ha la possibilità di collezionare un vino pregiato e vendere il suo token unico facendoci un guadagno dovuto sia all’incremento fisiologico del suo valore ma anche all’unicità “artistica” dello stesso token. Infatti, nel caso che decidesse di godersi il vino gli rimarrà comunque la possibilità di collezionare sia la bottiglia reale (vuota) con l’etichetta firmata, sia l’etichetta unica digitale tracciata dall’NFT, entrambe con un valore di mercato, peraltro incrementabile. Tra i primi NFT dell’IWCB ci sarà una selezione di magnum de Il Caberlot del Podere Il Carnasciale firmate da Bettina Rogosky, proprietaria della prestigiosa Cantina toscana insieme con suo figlio Moritz e sua nipote Carla-Elle.

La sezione NFT è solo una parte delle attività dell’Italian Wine Crypto Bank che punta innanzitutto ad avvicinare al vino italiano di pregio gli utilizzatori di criptovalute e digital asset nel mondo, che sono circa 200 milioni al momento ma il loro numero potrebbe arrivare a un miliardo nei prossimi due anni. Ovviamente l’IWCB punta anche ai cultori, collezionisti e wine lover tradizionali. I vini dell’IWCB sono acquistabili solo con criptovalute.

 

 

I grandi vini dell’IWCB (e conseguentemente le cantine) sono selezionati sulla base di un algoritmo proprietario, creato dall’IWCB, che combina più di 15 parametri. Tra le cantine aderenti all’IWCB ci sono anche: Arnaldo Caprai, Banfi, Baracchi, Castello di Querceto, Elena Fucci, Giuseppe Cortese, Il Carnasciale, Incontri, Macchie Santa Maria, Macondo, Castello di Perno, Mazzei, Planeta, Sordo, Tasca d’Almerita e Tenuta Impostino.

 

 

Per ulteriori informazioni le cantine invitate a diventare partner dell’IWCB, senza costi e rischi, possono contattare:

Davide Casalin, Email: [email protected]